Finisce così a meno 0,5 per cento l’annata 2024 dell’auto nuova in Italia. Un magro risultato, da appena 1.558.704 unità immatricolate, circa 8mila in meno del 2023, che già non era stato un granché, e sotto di quasi 20 punti percentuali rispetto all’ultimo anno prepandemico.
Crescerà ulteriormente, dunque, nel prossimo anno il prezzo delle polizze, già particolarmente alto: a novembre di quest’anno il premio medio RC Auto è stato pari a 467,5 euro, + 26,7% rispetto allo stesso mese 2023.
Senza sosta le trattative in Germania tra i sindacati dei metalmeccanici e Volkswagen, che hanno chiuso ieri 9 dicembre il quarto round di questo incontro epocale.
Anche i furti delle autovetture hanno un andamento stagionale. È quanto emerge dall’annuale
Calma piatta. Certo, la stabilità è sempre meglio di una perdita, ma per il mercato europeo dell’auto serve una scossa che – ironia della sorte – non sembra certo venire dalle vetture elettriche. Così l’ottobre europeo chiude complessivamente a 1.041.672 nuove immatricolazioni rispetto alle 1.040.532 di un anno fa, cifra che vale lo 0,1 per cento in più anno su anno.
Federauto è tornata all’attacco delle istituzioni europee. Lo ha fatto in occasione del convegno promosso a Milano da NGV Italy, con la collaborazione della Regione Lombardia, sul tema ‘Superare la transizione ideologica’.
In Italia le auto elettriche faticano a farsi strada come evidenziano le immatricolazioni dei primi 10 mesi dell’anno (53.493 unità, pari al 4% del mercato complessivo). E soffre anche l’usato come confermano i dati del mercato B2B dedicato a dealer e rivenditori.
Gli incentivi governativi per l’acquisto di nuove automobili previsti in Italia per il 2025 non verranno confermati e probabilmente ciò accadrà anche per gli anni successivi.
L’inglese Jaguar si ferma per una pausa di riflessione necessaria a riprogrammare la propria strategia. Almeno in patria. È proprio di questi giorni l’annuncio della Casa di Coventry – da anni sotto l’ombrello dell’indiana Tata – che il Suv F-Pace sarà consegnato nel mercato domestico solo fino a esaurimento scorte.
Profondo sconcerto e grande preoccupazione: queste le reazioni a caldo di Anfia e Unrae all’indomani della decisione del Governo di sottrarre 4,6 miliardi - dei 5,8 residui per il periodo 2025-30 - dal ‘Fondo per la transizione verde, la ricerca, gli investimenti del settore automotive e per il riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti’.
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