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Revisioni poco remunerative

19/12/2019 – Un business non troppo remunerativo quello legato alle revisioni obbligatorie. A dirlo sono le officine autorizzate a effettuarle. Perché allora non abbandonano il campo? Per il ritorno di immagine. Emerge da una rilevazione dell’Osservatorio Autopromotec, che a ottobre ha condotto un sondaggio su un campione rappresentativo di officine italiane chiedendo loro di esprimersi con un voto da 1 a 10 sui principali aspetti dell’attività di revisione. Il punteggio più basso è andato proprio alla remuneratività del business che si è fermato a un 5 di media non raggiungendo, quindi, la sufficienza. Secondo l’Osservatorio Autopromotec, la motivazione principale dello scontento delle officine è da ricercarsi nel fatto che la tariffa in vigore per le revisioni è stata fissata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in 45 euro nel 2008 (più 22,88 euro di imposte) e da allora non è stata più aggiornata nonostante le auto, negli oltre dieci anni, siano diventate sempre sempre più sofisticate e quindi anche l’attività di revisione è divenatta più complessa.

Insufficienti anche i giudizi sull’apporto di lavoro in officina (5,3) e sulle opportunità di entrare in contatto con potenziali acquirenti di auto nuove (5,5). L’aspetto di cui le officine di revisione sono invece maggiormente soddisfatti è il beneficio che l’eseguire controlli per conto dello Stato apporta all’immagine dell’azienda, aspetto che conquista ben un 6,7. Sufficiente, infine, la valutazione complessiva.

 

 

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