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Quello che verrà

7/04/2020 - Difficile dire come cambierà lo scenario nei prossimi giorni ma certo è che non appena si potrà tornare alla normalità (o quasi) le officine satureranno le ore disponibili. Perché se oggi gli acquisti di beni durevoli possono aspettare, le riparazioni/manutenzioni delle auto no. La mobilità privata ai tempi del post-Coronavirus vivrà una nuova primavera a scapito di trasporto pubblico e sharing.

È quanto emerso in occasione di ‘A testa alta’, appuntamento social nato dalla collaborazione tra Autopromotec ed Editoriale Domus, in cui esperti del settore automotive condividono riflessioni, ispirazioni, punti di vista e nuovi progetti, al fine di preparare al meglio la filiera di settore alla ripartenza.

“Nella fase di ripresa – ha evidenziato Antonio Cernicchiaro, Direttore Relazioni Istituzionali Unrae – si utilizzerà di più l’auto. Ci sarà, quindi, una ripartenza positiva per le officine che dovranno però attrezzarsi perché il distanziamento sociale probabilmente dovrà essere mantenuto anche nei giorni a venire”. Un invito quindi a dotarsi dei dispositivi necessari come guanti a mascherine ma anche a riorganizzare le strutture di riparazione, e in particolare l’accettazione, per evitare contatti diretti con i clienti.

“Bisognerà – ha aggiunto Andrea Corti, rappresentante dei carrozzieri della Cna di Reggio Emilia – porre ancora più attenzione alla riparazione che devrà tenere conto anche del valore del mezzo”.

Preoccupa, invece, il nuovo. Secondo le stime più ottimistiche di Unrae non si andrà oltre 1,3 milioni di unità immatricolate nel 2020. Servono dunque misure a sostegno del settore. Le proposte dell’Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri? Introdurre incentivi per una fascia di veicoli più amplia e intervenire sulla fiscalità delle auto aziendali.