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Qualcuno ci aiuti

10/03/2020 - Il Governo deve intervenire anche sul settore auto messo in ginocchio dal Coronavirus e dalle limitazioni decise per fermare il contagio. A lanciare l’allarme è Unrae che ha chiesto pubblicamente al Ministro Patuanelli di individuare con la massima attenzione misure urgenti a supporto del settore automotive.

Pur pienamente consapevole del difficile momento che il Paese sta vivendo per la grave emergenza sanitaria, l'Associazione delle Case Automobilistiche Estere, denuncia con allarme che l’epidemia, in aggiunta ai suoi costi umani e sociali, potrebbe comportare pesanti impatti - diretti e indiretti - su un mercato dell’auto che negli ultimi due mesi ha già subito una significativa flessione, connessa non solo alla debole congiuntura pregressa, ma certamente anche ai frequenti annunci di blocco della mobilità privata nelle maggiori città italiane.

“Qualora il settore automotive, che rappresenta circa il 10 per cento del Pil italiano – si legge nella nota ufficiale di Unrae - venisse abbandonato a sé stesso, la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente, con conseguenze irreparabili sull'economia del nostro Paese. Stimiamo infatti un rischio concreto che nel 2020, in assenza di tempestivi e robusti interventi di sostegno, il mercato registri un calo di circa 300mila veicoli rispetto al 2019 nel solo comparto autovetture, senza considerare i veicoli commerciali già in forte sofferenza da mesi”.

Uno scenario drammatico sia a livello occupazionale, sia per i mancati introiti per le finanze pubbliche.

Pur esprimendo apprezzamenti per il lavoro di confronto in corso da mesi nel c.d. ‘Tavolo Automotive’ presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nell’attuale situazione l’associazione ritiene indispensabile una immediata accelerazione per sostenere il settore con iniziative concrete, individuando da subito strumenti che agevolino il rinnovo del parco auto.

“Oggi il settore – continua la nota - si avvale di proficui incentivi per le vetture nuove a basse emissioni, che però agiscono su meno del 2% del mercato. È quindi innegabile che questi non sarebbero in grado, da soli, di contrastare il rischio di un calo come quello sopra prefigurato. Lo diciamo da tempo: la sostenibilità ambientale non può non tenere in conto quella economica e sociale”.

Unrae ha predisposto un ‘pacchetto’ organico e integrato di possibili provvedimenti, ambientalmente virtuosi, che non stravolge nessuna delle misure già in essere ma tiene in massima considerazione le implicazioni sociali.

 

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Tel. 0541-745878

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