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Più tecnologiche, più a rischio

22/02/2020 - Cresce purtroppo il numero delle vetture rubate ogni giorno sulle strade italiane e scende al 39,5 per cento la quota del loro ritrovamento. Nel 2018, dei 105.239 veicoli trafugati ben 63mila sono spariti nel nulla - trasportati all’estero verso Serbia, Albania e Slovenia nonché Africa, estremo oriente e Brasile - o sono stati cannibalizzati per farne dei ricambi a buon mercato.

Stando a quanto rilavato da Lojack, società specializzata in sistemi antifurto e nel recupero dei veicoli rubati, sempre più spesso i ladri utilizzano dispositivi hi-tech per sottrarre l’auto: il 25 per cento dei furti delle vetture di ultima generazione dotate di avviamento keyless (ossia col transponder da tenere in tasca) viene portato a termine in questo modo, beffando i sistemi di protezione in soli 30 secondi.

Il metodo hi-tech più diffuso sarebbe il ‘relay attack’, ossia l’utilizzo di ripetitori in radiofrequenza per captare il segnale della chiave elettronica in possesso del proprietario e rimbalzarlo a un device nelle mani d’un complice posizionato nelle vicinanze della vettura da sottrarre. A questo stratagemma si affianca poi anche quello la riprogrammazione della chiave elettronica attraverso la presa di diagnostica (Obd) di bordo.

Campania, Lazio, Puglia, Lombardia e Sicilia restano le regioni più a rischio furto. Quanto ai modelli preferiti dai topi d’auto, spiccano sempre comunque le auto più diffuse, come le Fiat Panda, 500 e Punto, seguite dalla Lancia Ypsilon e dalla Volkswagen Golf.

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