24/05/2020 – S’annunciano tempi duri per l’ex Régie Renault, da gennaio di quest’anno guidata dall’italiano Luca de Meo. Stando ai media transalpini, l’azienda avrebbe intenzione di chiudere quattro siti produttivi in patria: quelli di Flins (che potrebbe però anche essere riconvertito, anziché dismesso), Dieppe (dove si fabbricano le Alpine, che tornerebbero così nell’oblio), Choisy-le-Roi (specializzato nel ricondizionamento sdi componenti) e infine le Fonderies de Bretagne, a Caudan. Trasferendo, contemporaneamente, anche alcune produzioni – segnatamente quella di Captur e Kadjar - dalla Spagna al sito produttivo britannico di Sunderland, dove finora venivano assemblati i Suv a marchio Nissan. Brand giapponese socio in affari con Renault e anch’esso in cattive acque, tanto d’aver annunciato l’intenzione di tagliare d’un quinto la propria produzione globale, cancellando così ben 20mila posti di lavoro.
Per la Casa della Losanga il piano di tagli s’aggirerebbe invece intorno ai due miliardi di euro entro il 2022 e comporterebbe un’inevitabile riduzione della gamma. Lo Stato francese, che detiene il 15 per cento del gruppo Renault, per voce del proprio ministro dell’economia, Bruno Le Maire, si è detto molto preoccupato per la grave situazione finanziaria in cui versa l’azienda, per la quale ha preconizzato addirittura una possibile scomparsa.
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