23/08/2019 - Si accorciano i tempi per reperire i 23 miliardi di euro necessari a scongiurare il ritocco al rialzo delle aliquote e delle accise sui carburanti. E la crisi di Governo non fa che aggravare la situazione. Ultima a lanciare l’allarme è stata Codacons. In un comunicato del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori si legge che “Le clausole di salvaguardia non prevedono solo il ritocco delle aliquote dal 22 al 25,2% (ordinaria) e dal 10 al 13% (ridotta) nel 2020, ma stabiliscono che l’Iva debba aumentare anche nel 2021, raggiungendo quota 26,5%. Per entrambi gli anni, inoltre, tali clausole prevedono anche gli incrementi delle accise sui carburanti con un gettito stimato dalla Legge di bilancio pari a 400 milioni di euro all’anno. Accise più alte equivalgono a più elevati costi dei carburanti, con conseguenti effetti negativi sui listini dei beni trasportati su gomma”.
Potrebbero subire un aumento, quindi, una moltitudine di beni di largo consumo con una stangata media pari a 1.200 euro a famiglia.
Un’auto di media cilindrata passerebbe dagli attuali 16.775 euro a 17.394, un suv alto di gamma da 61.000 a 63.250 euro.
Non c’è tempo da perdere.
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