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Nissan ripensa la propria strategia

7/06/2020 – A fine maggio, Nissan Motor ha presentato un piano quadriennale che mira a conseguire crescita sostenibile, stabilità finanziaria e redditività entro la fine dell'anno fiscale 2023. Pertanto, cambierà la strategia dell'azienda, non più focalizzata sull'espansione in termini di volumi.

Nissan avvierà quindi un piano di ristrutturazione per trasformare le proprie attività di business, eliminando le operazioni non redditizie, le strutture in eccedenza e rivedere la gamma di prodotti a livello globale. Includendo i contributi derivanti dalla sua joint-venture azionaria fifty-fifty in Cina, l’obiettivo è quello d’un margine di profitto operativo del 5 per cento e d’una quota di mercato globale sostenibile del 6 entro la fine appunto del 2023.

Il piano quadriennale, definito da Makoto Uchida - Amministratore Delegato di Nissan -,  s’articola in due fasi. La prima è quella di un taglio della capacità produttiva del 20 per cento (verrebbero chiusi gli stabilimenti di Barcellona e in Thailandia), a 5,4 milioni di unità all'anno con turni standard, cui s’abbinerebbe uno sfruttamento superiore all’80 per cento degli impianti restanti, per rendere così il tutto più redditizio. In questa fase verrebbe anche razionalizzata la gamma, riducendo a 55 gli attuali 69 modelli (un taglio del 20 per cento) e i costi fissi di circa 300 miliardi di yen.

Dopo la ‘pars destruens’ inizierebbe una ‘pars construens’, con la focalizzazione della attività principalmente in Giappone, Cina e Nordamerica, attraverso veicoli dei segmenti C e D, auto sportive ma soprattutto veicoli elettrici/elettrificati, per un totale di dodici nuovi modelli nei prossimi  diciotto mesi. Il business in Europa, Sudamerica e Sud Est asiatico sarebbe invece garantito attraverso il ‘rebadging’ di veicoli prodotti dagli altri partner dell’Alleanza.