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Marchionne addio

25/07/2018 – È morto nella clinica svizzera di Zurigo dove era ricoverato da fine giugno per un intervento chirurgico alla spalla Sergio Marchionne. Era da sabato 21 luglio che circolavano notizie sulla gravità del suo stato di salute confermate dalla lettera che John Elkann, presidente di Fca ha inviato a tutti i dipendenti del Gruppo per annunciare l’uscita di scena del top manager a cui si deve il rilancio del Lingotto, oggi sesto costruttore a livello mondiale. “Care colleghe, cari colleghi, questa è senza dubbio la lettera più difficile che abbia mai scritto. È con profonda tristezza che vi devo dire che le condizioni del nostro Amministratore Delegato, Sergio Marchionne, che di recente si è sottoposto a un intervento chirurgico, sono purtroppo peggiorate nelle ultime ore e non gli permetteranno di rientrare in Fca”.

Nello stesso giorno è stato convocato il Cda d’urgenza per individuare il suo successore. Mike Manley, già presidente e amministratore delegato di Jeep, è stato nominato nuovo ad di Fca, Louis Camilleri, membro del consiglio di amministrazione della Ferrari e presidente della Philip Morris, ad di Ferrari e Suzanne Heywood, managing director di Exor, presidente di Cnh Industrial. Nessun italiano ai vertici del gruppo italo americano.

Poco dopo sono arrivate le dimissioni di Alfredo Altavilla, chief operating officer Europe, Africa e Middle East di Fca, secondo indiscrezioni degli ultimi mesi uno dei possibili candidati al ruolo di Marchionne. Che lo scorso giugno ha idealmente consegnato agli azionisti una Fca con zero debiti, che si stima chiuderà il 2018 con 4 miliardi di euro di liquidità in cassa, un utile netto di 5 miliardi e 125 miliardi di ricavi.

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