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Incentivi per l’auto in arrivo

20/07/2020 - Il Decreto Rilancio, che pesa complessivi 55 miliardi di euro ed è divenuto legge, contiene anche gli incentivi per il mondo dell’auto fortemente penalizzato dall’emergenza Covid-19. Al momento sul tavolo per rilanciare il mercato delle quattro ruote ci sono 50 milioni di euro ma potrebbero aumentare già nei prossimi giorni. Ne usufruiranno sia coloro che acquisteranno vetture elettriche o plug-in sia coloro che invece opteranno per un Euro 6 tradizionale purché il prezzo di listino non superi i 40mila euro e le emissioni di CO2 siano contenute a 110 g/km.

Nel dettaglio, dal 10 agosto al 31 dicembre, chi rottama un’auto di almeno 10 anni e ne acquista una elettrica o ibrida plug in con emissioni di CO2 inferiori a 20 g/km, ha diritto ai 6.000 euro previsti dall’Ecobonus del 2019 e ad ulteriori 4.000 euro (2.000 euro di extra-bonus statale e 2.000 euro dal venditore) per uno sconto complessivo di 10,000 euro che si riduce a 6.000 euro senza rottamazione.

Scegliendo, invece, una vettura ibrida con emissioni tra 21 e 60 g/km di CO2, in caso di rottamazione, l’incentivo è di 2.500 euro da sommare al bonus statale di 2.000 euro e a quello, di pari importo, messo a disposizione del dealer per complessivi 6.500 euro che diventano 3.500 se non si ha nulla da rottamare.

Per quanto riguarda le vetture con motore termico in caso di rottamazione lo Stato offre 1.500 euro che si sommano ai 2.000 euro del concessionario. Se non si rottama lo sconto è dimezzato.

“Con questi incentivi – ha dichiarato Michele Crisci, presidente di Unrae – si permette concretamente la ripresa del comparto e, con l’inserimento degli Euro 6, si contribuisce a un processo di sostituzione di un parco auto circolante fra i più vecchi d’Europa”.

Crisci ha poi riconosciuto “l’apertura al confronto e la disponibilità nell’accogliere le proposte Unrae da parte delle istituzioni, con le quali abbiamo mantenuto un contatto continuo che, certamente, dovremo continuare e sviluppare nel futuro per affrontare le tante sfide che il mondo dell’auto deve vincere, in tutti i suoi comparti e non solo delle autovetture, dal sostegno alla domanda all’innovazione tecnologica fino ai nodi infrastrutturali”.

Unica nota dolente? La somma troppa esigua destinata al rilancio del comparto. “Il merito di questa norma – ha concluso Crisci - è di aver assunto come obiettivo una ripresa del settore in senso ampio, un obiettivo che però nel medio termine richiederà nuovi ed ulteriori sforzi, fiscali, tecnologici e infrastrutturali e di visione di cui Unrae ravvisa una forte urgenza e che, per quanto di nostra competenza, ci vede fin da ora disponibili al confronto e alle proposte concrete”.

 

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