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Furti di ricambi

Che le auto in parcheggio fossero sempre più considerate - dai ladri - alla stregua di magazzini dove approvvigionarsi in un baleno a costo zero di ricambi originali, senza neanche trafugare il veicolo, era già cosa nota. Meno diffusa invece la notizia che il pezzo più gettonato del momento fosse il catalizzatore ossidante, montato su veicoli equipaggiati con motori termici a benzina.

Una razzia che non interessa solo il nostro paese, ma che vede primatisti assoluti in questa infausta classifica gli Stati Uniti d’America, seguiti dal Regno Unito. Una piaga che ha spinto molti a tentare alcune vie difensive, spesso purtroppo inutili: dalla gabbia metallica protettiva saldata sul catalizzatore alla marchiatura del componente.

Ma a fare gola non è il pezzo in sé, come succede per fanali, navigatori o volanti, quanto piuttosto i metalli pregiati presenti al loro interno, ossia platino, palladio e rodio, seppur in quantità minime, rispettivamente 1,5, 0,6 e 0,02 grammi. Comunque un bottino che ai ladri rende dai 100 ai 400 euro per marmitta e al derubato causa un danno che va dai circa 700 euro nel caso d’una piccola Smart (preferita dai malviventi per la facilità d’asportazione del catalizzatore) ai 3.000 di un grosso Suv. A essere più presi di mira sono però i veicoli con quattro o più anni d’età, perché più ‘ricchi’ di tali metalli, ormai pressoché assenti negli impianti di ultimissima generazione.