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Fca-Psa: fusione sia

22/12/2019 – Arriva pochi giorni prima di Babbo Natale l’ok alla fusione tra Fca e Psa, che si configura quindi come il quarto gruppo mondiale del settore automobilistico per quanto riguarda i volumi di vendita e addirittura terzo per fatturato.

Un’entità che – a spanne – significa poco meno di 9 milioni di veicoli annui prodotti e venduti, con ricavi intorno ai 170 miliardi di euro, 11 dei quali di utile (stando ai dati del 2018, i più recenti ufficiali disponibili). Il Gruppo, il cui nome definitivo è ancora un’incognita, fattura per metà circa in Europa e per poco meno in Nordamerica, con la quota restante equamente distribuita nel resto del mondo.

L’intesa tra i due va a risolvere anche il nodo della Sevel, joint-venture attiva da decenni tra Fiat e Psa sul fronte dei veicoli commerciali, che però negli ultimi anni aveva cominciato a manifestare dei segni di cedimento. L’accordo potrebbe portare a una riconfigurazione della gamma prodotti professionali da parte di Fca, attualmente impegnata anche con Renault (che produce il Talento) e Mitsubishi (l’ormai Fullback che fu).

Il nuovo Consiglio d’amministrazione conterà undici membri, cinque in quota Fca-Exor (la cassaforte della famiglia Agnelli) e altrettanti scelti dai francesi, cui si affiancherà anche una rappresentanza dei lavoratori. La cinese Dongfeng, già partecipante al pacchetto azionario di Psa, scenderà invece al 4,5 per cento, così da non pregiudicare la quotazione all’americana Nyse del nuovo Gruppo, con sede in Olanda e quotato pure a Milano e Parigi.

John Elkann sarà presidente, Carlos Tavares amministratore delegato con un mandato quinquennale e loro intenzione è di non chiudere nessun insediamento produttivo.

Chi vivrà, vedrà.

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