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Europa, alternative ancora in crescita

Stando all’indagine trimestrale Acea (l’Associazione europea dei produttori di automobili), nella aree Ue+Efta+Uk (Malta esclusa), la quota delle nuove vetture immatricolate in Europa nel periodo gennaio-settembre 2021 vedrebbe una crescita del 7 per cento se paragonata al medesimo lasso di tempo dell’anno precedente. Dai dati diffusi dall’associazione emerge inoltre come le immatricolazioni di auto termiche classiche segnino un po’ il passo, se è vero che il comparto benzina ha perso il 12,7 per cento in nove mesi e i diesel addirittura il 26,5, mentre le vetture a trazione alternativa crescono complessivamente del 93,1 per cento.

Un mare magno, quello delle alternative, che va da quelle a gas alle elettriche pure. Ebbene, le prime perdono il 14,1 per cento nel periodo considerato anno su anno, mentre le seconde crescono del 91,4 per cento. La parte del leone la fanno pero le alimentazioni green che stanno nel mezzo a questi due estremi, ossia le ibride plug-in, le quali archiviano una crescita del 121,2 per centro grazie anche alle normative vigenti: premianti nei loro confronti ma penalizzanti nei confronti delle idride classiche, le quali crescono così ‘solo’ del 90,7 per cento, configurandosi quindi come il segmento delle elettrificate con un outlook meno roseo.

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