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Come soffro

7/07/2020 - Continua a soffrire l’auto in Italia. Giugno si è chiuso con un calo delle immatricolazioni del 23 per cento (da 172.312 a 132.457 unità) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nel primo semestre ci si è, quindi, fermati a 583.960 unità, il 46 per cento in mendo di gennaio-giugno 2019. È quanto emerge dai dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Guardando ai canali di vendita i più colpiti sono società (meno 44 per cento) e noleggio (a meno 39 con il breve però che deve fare i conti addirittura con un meno 72 per cento). I privati si limitano a un meno 7,7 per cento. E in futuro? Senza misure di sostegno al settore il 2020 potrebbe chiudersi con 1,2 milioni di immatricolazioni.

“Come atteso, la mera ripartenza delle attività economiche – ha commentato Michele Crisci, Presidente di Unrae – non basta a riavviare la domanda di autovetture da parte di famiglie e imprese, fiaccate dalla lunga chiusura e dalle fortissime preoccupazioni per un futuro altamente incerto. Proiettando il dato di giugno sul secondo semestre, il mercato perderebbe altre 200.000 immatricolazioni, che, insieme al mezzo milione perso nei primi sei mesi, si tradurrebbero in un crollo della domanda di autovetture nel 2020 a 1.200.000 unità, una incombente débâcle denunciata da Unrae già 4 mesi fa. D’altra parte il sistema della distribuzione auto è in grandissima sofferenza, stretto tra la debolezza della domanda e la grave crisi di liquidità che l’attanaglia, appesantito da centinaia di migliaia di veicoli in stock e con le risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità che faticano a essere erogate”.

Crisci ha quindi ribadito la necessità di interventi urgenti da parte del Governo per far ripartire il settore e tutelare migliaia di posti di lavoro.

 “Chiediamo al Governo – conclude il Presidente – un provvedimento 'verticale', con misure specifiche per il settore automotive, con l’obiettivo di accelerare il rinnovo del vetusto parco circolante, pericoloso sia per l’ambiente sia per la sicurezza dei cittadini, e di sostenere il rilancio della domanda, nel rispetto della neutralità tecnologica e senza tetti di prezzo dell’autovettura. Chiediamo inoltre l’allineamento del regime fiscale sulle auto aziendali a quello degli altri paesi europei, a partire dalla detrazione dell’Iva. Importante, inoltre, l’erogazione alle imprese della filiera distributiva auto delle ingenti risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità”.

Dal punto di vista delle alimentazioni segno negativo a giugno per tutte le motorizzazioni tradizionali (meno 34,8 per il diesel e meno 28,6 per la benzina), il gpl (meno 19,5) e il metano (meno 11,2). In controtendenza le vetture ibride (più 84,4 per cento e 17.684 unità) e le elettriche (più 53,2 a 2.228 unità), le uniche in territorio positivo anche se si analizza l’intero semestre.

Infine, l’usato: a giugno i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture sono stati 247.655 (meno 23,2 per cento rispetto a giugno 2019). Nel cumulato del primo semestre il calo è del 40,5 per cento.

 

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