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Bonus-Malus emissioni: è caos

9/12/2018 – Poche idee ma confuse. Questo è il sunto delle ultime decisioni governative nazionali in tema di tasse automobilistiche, già tra le più alte d’Europa.

In sintesi, si vorrebbe imporre a chi acquista un’auto nuova una seconda tassa d’affiancare alla già famigerata Ipt, dovuta dal cliente in fase d’immatricolazione. Stavolta però si tratterebbe di un’ecotassa, perché direttamente proporzionale ai livelli di CO2 (l’anidride carbonica, ritenuta responsabile dell’effetto serra) emessa dal veicolo.

Un valore che va sempre di pari passo coi consumi di carburante ed è maggiore nei modelli a benzina piuttosto che nei tanto – ingiustamente - vituperati diesel, i cui motori hanno un consumo specifico mediamente del 30 per cento inferiore ai ciclo Otto.

Così verrebbero rivalutati i nuovi diesel Euro 6, anch’essi demonizzati da molte amministrazioni comunali, mentre utilitarie a benzina come la Fiat Panda sarebbero vessate. In più si penalizzerebbero le nuove immatricolazioni, favorendo invece solo l’usato già targato e lasciando de facto circolare vecchie carrette altamente inquinanti. Quanto alle ibride benzina, poi, non sarebbero più così tanto convenienti

Dopo essere passata alla Camera, ora la proposta dovrà affrontare il Senato, dove si spera che venga colpita e affondata.

Per il bene del settore e dei polmoni.

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