3/01/2021 – Che quest’anno sia, per la stampa 3d nel settore automotive, quello del decollo? Molti indizi fanno propendere per una cosa del genere e la pandemia potrebbe dare anche un boost a questa tecnologia applicata alla produzione e manutenzione dei veicoli.
Dopo il gruppo Daimler, che l’ha introdotta sperimentalmente qualche anno fa, anche la connazionale Bmw ha deciso di progredire nelle tecnologie produttive additive, portandone avanti l’integrazione all’interno della propria produzione. L'obiettivo è di cominciare a utilizzarla su scala industriale con un effetto economico positivo, grazie a una rapida disponibilità e una progettazione flessibile dei componenti e la possibilità di produrre pezzi senza l’ausilio di strumentazione elaborata.
Dalla metà dello scorso anno, il gruppo Bmw ha iniziato a produrre parti in metallo e polimeri per il proprio prestigioso marchio Rolls-Royce tramite produzione additiva: pezzi destinati alla carrozzeria e all’abitacolo del passeggero. Grazie alla stampa, è possibile ottenere non solo un vantaggio economico, ma anche benefici in termini di peso e geometria rispetto ai pezzi prodotti in modo convenzionale. All’interno dell’Additive Manufacturing Campus fondato appunto lo scorso giugno alle porte di Monaco di Baviera, Bmw ha creato una sorta di task force composta da un’ottantina di collaboratori incaricata di capire quali componenti possano essere convertiti alla produzione additiva e con quali ricadute.
19/01/2021 - Ha debuttato ieri a Milano e Parigi e sbarcherà oggi a Wall Street il titolo Stellantis, nato dalla fusione tra Fiat-Chrysler e Psa conclusasi lo scorso 16 gennaio. Un debutto al rialzo:
Leggi tutto17/01/2021 – Ormai è il rumor del momento e si vocifera che marzo potrebbe essere il mese dell’annuncio di questo accordo strategico tra Apple e il costruttore coreano Hyundai
Leggi tutto12/01/2021 - Tra coloro che ancora non possiedono un’automobile i più propensi ad acquistarne una ibrida, con un 25 per cento di preferenze, sono i millennials (ossia coloro che hanno fra i 24 e i 39 anni). Le elettriche, invece, spopolerebbero tra i più giovani della Gen Z (16-23 enni) con un 7 per cento pronto a orientarsi su questi modelli.
Leggi tutto10/01/2020 – Che sarebbe andata male lo si era capito già qualche mese fa. Ma poteva finire anche peggio viste le premesse della scorsa primavera.
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