Che anno sarà il 2024 per il mondo automotive? Qualche previsione si può trovare nell’Automotive Country Trends2024, un libro bianco realizzato da Arval Mobility Observatory, centro di ricerca e scambio di informazioni nel settore delle flotte e della mobilità, in collaborazione con BNL e Findomestic.

Il documento si apre con uno sguardo rivolto allo scenario economico globale e italiano. Per il 2024, i principali istituti internazionali stimano una crescita del PIL mondiale del 2,7% circa. In salita, dell’1% circa, anche il PIL italiano, in linea con il resto d’Europa.

Come si muoveranno in questo contesto i consumatori? Secondo l’Osservatorio Findomestic, se nel 2023 si è registrata una crescita nei consumi di beni durevoli con un aumento in volume del +2,3% e in valore del +7%, per l’anno in corso di prevede un rallentamento a causa di un clima di perdurante incertezza su inflazione e potere d’acquisto.

Entrando nello specifico del mercato automotive a livello globale nel 2024 si attende una graduale ripresa con un aumento della produzione del 3%. In Italia, dopo il +19,3% delle immatricolazioni del 2023, dovuta principalmente all’evasione di ordini degli anni precedenti, per il 2024 le vendite sono previste in aumento di circa il 4%.

Secondo il documento di Arval i listini sembrano aver raggiunto il picco e, dopo una certa stabilità nei primi mesi del 2024, i prezzi delle auto nuove potrebbero addirittura contrarsi nel loro valore di transazione del 3-5%, con effetto anche sulle quotazioni dell’usato.

Per quanto riguarda la transizione energetica nella Penisola le auto full-electric immatricolate nel 2023 sono state il 4,2% del totale, ben lontano da quanto avvenuto in altri paesi europei – in Olanda sono oltre 30%, in Germania più del 18% - e non si prevedono al momento cambiamenti significativi.

Infine, l’usato: l’Automotive Country Trends 2024 prevede nell’anno in corso un incremento intorno al 5-7% rispetto al 2023, a meno che non intervengano l’aumento dei costi di manutenzione e il ritorno a una mobilità più condivisa.