Intervenendo al ‘Forum in Masseria’ di Manduria (Ta), il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha fatto il punto sulla situazione del comparto automotive nazionale, sottolineando come all’interno di Stellantis ci sia uno squilibrio produttivo evidente tra Francia e Italia. Stante una produzione complessiva di circa un milione di autoveicoli, il gruppo franco-italiano ne produce infatti a casa nostra solo 473mila, testimoniando come de facto Stellantis sia un’entità più transalpina che nostrana, ciò indubbiamente confermato anche dalla nazionalità dei top manager, tutti francesi.

Riferendosi alla presenza, in Stellantis, dello Stato francese attraverso la banca pubblica d’investimento Bpi France, Urso ha parlato di una ‘tenaglia’ che stringe il gruppo, secondo lui nato fifty-fifty ma ora sempre più sbilanciato verso Parigi. Tra gli analisti c’è chi ritiene difficile che questo pressing si traduca in un ingresso dello Stato italiano nella compagine finanziaria di Stellantis, quanto piuttosto di una mossa per forzare i francesi a fornire più garanzie sui livelli produttivi italiani, soprattutto in ottica della transizione verso l’elettromobilità. Settore dove l’Italia non vuole più stare a guardare.