Nel 2022 le immatricolazioni di auto in Italia hanno toccato uno dei punti più bassi degli ultimi anni: sono state poco più di 1.330.000. Valori lontanissimi non solo da quelli di inizio millennio - quando le prime iscrizioni al PRA superavano quota 2 milioni - ma anche rispetto agli ultimi anni pre-Covid, quando il mercato viaggiava intorno a 1,9 milioni di auto. Il risultato è un parco circolante sempre più vecchio. L’età media delle quattro ruote nel 2022 ha toccato i 12 anni e 6 mesi: 4 mesi in più rispetto al 2021. Poco meno di una su 5 (ossia il 17%) sono ante Euro 3 e hanno quindi, almeno 19 anni. Sempre più datate anche le rottamate, con un’età media di 18 anni e 2 mesi: 9 mesi in più rispetto al 2021.

Sono alcuni dei dati che si ricavano dalla lettura dell’Annuario Aci 2023.

Aumenta la spesa degli abitanti della Penisola per le loro auto: 148 miliardi di euro nell’ultimo anno, 10 in più rispetto al 2021. La spesa media per l’utilizzo di un’auto è stata di circa 3.700 euro, +5,7%. Segno positivo per tutte le voci di costo ad eccezione di quella per la RCA.

Acquisto-ammortamento del capitale e carburanti sono ai primi posti con 41 miliardi di euro ciascuna. Seguono manutenzione e riparazione con poco meno di 27 miliardi di euro.

Il gettito fiscale totale del settore ha superato i 58 miliardi di euro. Ancora una volta, l’entrata maggiore per l’erario è quella derivata dalla vendita dei carburanti: 31 miliardi di euro, nonostante i tagli alle accise deciso dal Governo per contenere il caro-rifornimento. Seguono IVA su acquisto veicoli con 6,9 miliardi e tassa automobilistica con 6,7 miliardi di euro.

Cresce ancora, infine, il rapporto autovetture/popolazione: 681 auto ogni 1.000 abitanti, uno tra i più alti d’Europa. L’amore degli italiani per le auto non è al capolinea.