Segno positivo anche a giugno per il mercato dell’auto: 138.927 immatricolazioni indicano un incremento del 9,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno che però aveva registrato una flessione del 15% fermandosi a 127.232 unità. Il primo semestre si chiude con 841.343 registrazioni, +23% su gennaio-giugno 2022.

Diminuisce ulteriormente la quota dei privati, al 53,6%, mentre cresce, e molto, il peso del noleggio con uno share del 25,8% per il lungo termine e del 6,2% per il breve termine (erano al 21,4 e al 4,4 nello stesso periodo del 2022). Quote stabili per le autoimmatricolazioni (8,7%) e società/enti (5,7%).  

Guardando alle alimentazioni emerge come al primo posto vi siano ora le ibride con un 35,3% di quota. Seguono benzina e diesel, al 27,9 e 19,4%. Il Gpl è fermo all’8,8% mentre il metano è praticamente scomparso. Le elettriche plug-in e le elettriche pure, ossia le auto alla spina, non vanno l’8,6 per cento con le prime al 4,7 (0,7 punti percentuali in meno rispetto al primo semestre 2022) e le seconde al 3,9% (0,3 punti in più).

“Siamo sempre lontani dagli obiettivi della transizione energetica - ha commentato il Presidente di Unrae Michele Crisci - ma si può ancora recuperare il ritardo accumulato e accelerare il processo di decarbonizzazione intervenendo finalmente sul fronte aperto della fiscalità delle auto aziendali per uso promiscuo, sulle storture dello schema 2022-24 degli incentivi per le auto a basse emissioni, sull’intensificazione e massima diffusione delle infrastrutture di ricarica”.

Gli italiani nel primo semestre dell’anno hanno optato soprattutto per Suv del segmento B, al 27,5% e Suv del segmento C al 20,9%. Complessivamente i Suv rappresentano ben oltre un veicolo su due immatricolato nella Penisola (57,5%).

Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni nel semestre crescono dell’1,5% a 120,0 g/km.