Flettono, anche nel mese di febbraio, in Italia le immatricolazioni di auto: 137.922 unità, indicano un -6,3% rispetto allo stesso mese del 2024. Il primo bimestre si chiude quindi con 271.638 immatricolazioni, -6,1% su gennaio-febbraio dell’anno precedente. È quanto emerge dai dati pubblicati da Unrae.

L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, evidenzia nei primi due mesi dell’anno, un lieve calo dei privati (al 58,6%) e del noleggio a breve termine (al 5,2%) a vantaggio del noleggio a lungo termine (al 22,0%). Stabili le autoimmatricolazioni (all’8,6% nel cumulato) e le immatricolazioni a società ed enti (5,6%).

Guardando alle alimentazioni le vetture ibride conquistano un 44,8% di quota nel cumulato (+6,9 punti in più sul 2024.). In discesa, invece, le auto a benzina (26,6%, -4,0 punti percentuali) e le diesel (9,6%, -5,7). Il Gpl – seppur in calo in volume – recupera 0,3 punti, portandosi al 10,0% e superando, quindi, il diesel. Ancora una nicchia le BEV con un

5,0% in gennaio-febbraio, +2,3 punti percentuali, e le PHEV (ibride plug-in) con un 4,1%, +1,1.

Il segmento preferito dagli italiani rimane il B che ha contribuito alle immatricolazioni totali con un 49,2%, circa un’auto su due (il 31,7 lo fanno i Suv e il 17,5 le berline). Importante anche il ruolo dei Suv del segmento C con un 18,8% nel bimestre. A seguire le berline del segmento A, le uniche con una quota ancora a due cifre (11,3%). 

Il Nord ha immatricolato oltre il 60% dei volumi complessivi, il Centro il 26,6 e al Sud e le grandi isole il restante 15,6%.

Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni sono di 116,1 g/km, -4,4%.