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L’Agcm sanziona Dr Automobiles

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiano (Agcm) ha comminato alla Dr Automobiles con sede a Isernia una sanzione di sei milioni di euro. L’accusa è che, nelle proprie comunicazioni commerciali, l’azienda facente capo a Massimo Di Risio avrebbe indicato in modo ingannevole l’Italia anziché la Cina come luogo di produzione delle vetture commercializzate con i marchi Dr ed Evo. Inoltre, insieme alla controllata Dr Service & Parts S.r.l., non avrebbe garantito un adeguato rifornimento dei pezzi di ricambio né opportuna assistenza post-vendita, lesinando anche sul fronte della formazione tecnica.

L’accusa è quindi di pratiche commerciali scorrette, poiché l’Autorità ha accertato che Dr Automobiles - almeno a partire dal dicembre 2021 attraverso vari canali - ha indicato l’Italia come origine e luogo di effettiva produzione delle autovetture, mentre si tratta di autoveicoli prodotti in Cina, sottoposti solo a marginali interventi di rifinitura e completamento in suolo italiano. L'Autorità ha infine deliberato che, entro sessanta giorni dalla notifica del provvedimento, le due società, comunichino le iniziative intraprese per far cessare queste condotte illecite.

Dal canto suo il Gruppo molisano ha immediatamente diffuso una nota per respingere le accuse e annunciare l'intenzione di impugnare la delibera, non condividendola nel merito ed evidenziando di non aver mai nascosto al pubblico l'origine dei propri prodotti, anche sulla base di articoli giornalistici, servizi televisivi e informazioni divulgate su altri canali.

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