Stentano a decollare, in Italia, le vetture elettriche. La loro quota non va oltre il 5%. Tra le principali ragioni ci sono i costi ancora troppo elevati di questi modelli rispetto a quelli con motore termico.
Come le istituzioni possono invertire la rotta? Secondo una ricerca di AutoScout24 che ha coinvolto 6mila persone di 6 Paesi dell’Unione Europea (Italia, Germania, Francia, Austria, Belgio e Paesi Bassi), in molti pensano che sia necessario intervenire sul fronte economico, ma non solo attraverso incentivi diretti.
Focalizzandosi sulla Penisola, il 60% del campione si è detto favorevole a un'apertura maggiore verso il mercato cinese, che implicherebbe l’abolizione dei dazi compensativi imposti dalla Commissione Europea sulle auto elettriche importate dalla Cina. L’Italia si distingue come il Paese più aperto a questa possibilità.
Decisamente più cauti i tedeschi: solo il 33% degli intervistati allenterebbe le restrizioni sull'importazione di modelli cinesi, mentre ben il 37% lo considera un errore. Sentiment simile in Austria con il 36% degli intervistati favorevoli e il 41% contrario. Più aperti, seppur con percentuali più contenute rispetto a quella italiana, francesi (46%), belgi (45%) e olandesi (40%).
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