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Immatricolazioni in crescita ma preoccupa il futuro

Boom delle immatricolazioni di auto in Italia nel mese di marzo: con 168.294 unità il mercato ha segnato un +40,8% rispetto allo stesso mese 2022. Una crescita imputabile a un miglioramento della situazione delle supply chain globali. Il consuntivo dei primi tre mesi dell’anno è di 427.019 registrazioni, +26,2% sul primo trimestre dello scorso anno.

 

Non abbastanza per far tirare un sospiro di sollievo alle case costruttrici, alle prese con l’ultima ratifica del Consiglio Europeo sul divieto di vendita di auto nuove con motori endotermici dal 2035, con l’eccezione di quelle alimentate da carburanti sintetici. “Sulla transizione energetica del settore – ha fatto sapere Michele Crisci, presidente Unrae – pensiamo che ci sia bisogno di chiarezza e che ritardi, indecisioni e messaggi allarmistici non aiutino gli investimenti delle imprese e i consumatori a fare le loro scelte nel percorso avviato. La riduzione delle emissioni è una precisa indicazione europea e la transizione energetica è un dovere sociale, oltre che una imperdibile opportunità economica verso un grande progresso tecnologico sostenibile. Ora c’è bisogno di lavorare in modo coordinato, con una strategia pragmatica, per raggiungere gli obiettivi di un processo che è già in atto e va governato”.

 

Ecco cosa chiede Unrae: revisione della fiscalità per le auto aziendali, modulando detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2; riformulazione degli incentivi all’acquisto di vetture a zero o basse emissioni, con innalzamento dei tetti di prezzo e inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno; veloce emanazione sia delle norme attuative per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini, sia di quelle per la realizzazione di punti di ricarica su strade urbane e superstrade.

 

L’analisi della struttura del mercato del trimestre, sotto il profilo degli utilizzatori, mostra un’ulteriore flessione dei privati, scesi al 55%. Guadagnano, invece, il noleggio a lungo termine, passato addirittura dal 18,9 al 25,7% e quello a breve, dal 2,5 al 4,7%. Stabili, intorno al 6,0% le vendite a società ed enti e in lieve flessione, dal 9,5 all’8,2% le autoimmatricolazioni.

 

Passando alle alimentazioni, la situazione è molto simile a quella registrata a gennaio-marzo 2022 con le ibride-elettriche al comando con un 35,8%, seguite dalle vetture a benzina, al 27,1%, e dalle diesel, al 19,6%. Le ibride plug-in passano dal 5,0 al 4,3% di share mentre le BEV salgono dal 3,3 al 3,8%. Nell’insieme le auto alla spina non riescono ad andare oltre l’8,2%, 0,1 punti in meno sul primo trimestre 2022.

 

Infine,le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni a gennaio-marzo sono state di 120,4 g/Km, +1,6%.

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