Quanto pesa in Italia il mercato auto dei privati con partita Iva? A rivelarlo sono i dati elaborati dal Centro Studi e Statiche Unrae in collaborazione con Istat. Nel 2022 le immatricolazioni si sono fermate a quota 163.094 unità, meno 8,7% sul 2021, livello più basso anche rispetto al 2020, anno del lockdown, quando si era comunque raggiunta quota 165.000 unità. La motivazione? I privati con partita Iva tendono a scegliere sempre più formule diverse dall’acquisto, noleggio in primis.

Il fatturato generato dagli acquisti dei privati con partita Iva ha raggiuto comunque i 5,44 miliardi di euro, il 7,7% in più del 2021 a causa degli aumenti di listino.

All’interno del segmento delle partite Iva le imprese individuali si confermano la categoria più numerosa nell’acquisto di vetture nuove, l’unica in crescita (+3,4%), salita a quota 59,1% dal 52,2% del 2021. La piazza d’onore è sempre occupata dai professionisti (con un calo del 21% nel numero delle immatricolazioni e una quota scesa al 21,5%), al cui interno i più numerosi sono gli studi legali (4,5%), i commercialisti (2,8%), gli ingegneri e le società di consulenza tecnico-scientifiche (entrambe al 2,2%). Al terzo posto per numero di immatricolazioni ci sono gli agenti di commercio (all’11,4%) seguiti dagli agricoltori (all’8,0%), con volumi in calo, rispettivamente, del 20,9% e 25,4%.

Uno sguardo anche alle preferenze in fatto di alimentazione. Le vetture ibride sono saldamente al primo posto fra le partite Iva con il 35,1%, 5,4 punti in più rispetto al 2021. I motori a benzina restano stabili al 25,9 e il diesel arretra al 21,4% (-4 punti percentuali). Le elettriche conquistano uno share del 4,3%, decisamente superiore al 2,7 del totale degli acquirenti privati.