Incredibile sì, ma fino a un certo punto, visto che il mercato delle vetture sportive o sportiveggianti è ormai ridotto al lumicino e la produzione automobilistica tedesca – principale mercato di sbocco di questo componentista – soffre a causa delle decisioni europee in tema di transizione ecologica.
E così, dopo mesi di contratti solidali in cui i 215 dipendenti avevano accettato una riduzione dei propri compensi per salvaguardare il posto di lavoro, la Recaro Automotive, dal 2011 non facente più parte dell’omonima holding (è passata prima nelle mani di Johnson Controls e poi in quella di alcuni fondi statunitensi) ha deciso di portare i libri in tribunale, segnatamente quello di Esslingen, nella regione del Baden-Württemberg. Il 30 luglio scorso il giudice ha disposto il regime di amministrazione controllata, nominando un curatore provvisorio che dovrà esaminare la posizione della Recaro Automotive e supervisionarne la gestione.
Il marchio per ora continua sotto l’insegna della Recaro Holding, quella che oggi si occupa delle poltrone aeronautiche, delle sedute per campi sportivi e molto altro ancora. Settori evidentemente più floridi di quello automobilistico attuale.
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