Il 25 settembre il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo sul regolamento Euro 7 che mira a stabilire regole meno restrittive per le emissioni dei veicoli, auto, commerciali leggeri e pesanti e ad allungare i tempi per la sua entrata in vigore, dal 2025 al 2027.
L’idea di base è quella di continuare a perseguire l'obiettivo di migliorare la qualità dell'aria fino ad arrivare a 0 CO2 nel 2035 ma fissando livelli di emissioni intermedi realistici in un momento di profonda trasformazione per l’industria automotive.
L'orientamento generale mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova per i veicoli leggeri attualmente applicabili. Nel caso dei veicoli pesanti, invece, i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova leggermente modificate. Infine, contiene una disposizione speciale per gli autobus urbani in modo da garantire la coerenza con il nuovo obiettivo di azzeramento delle emissioni entro il 2030.
Il regolamento Euro 7 fissa limiti per le emissioni diverse da quelle dallo scarico, come il particolato emesso dai freni e dagli pneumatici. Introduce prescrizioni prestazionali minime per la durabilità della batteria nelle auto elettriche e impone prescrizioni più rigorose per la durata di vita dei veicoli. Il regolamento prevede inoltre l'uso di tecnologie avanzate e di strumenti di monitoraggio delle emissioni.
“Siamo molto soddisfatti dell'accordo raggiunto oggi dal Consiglio - ha commentato il presidente di Anfia Roberto Vavassori - perché tiene conto della maggior parte delle osservazioni tecniche e strategiche che Anfia aveva condiviso con le istituzioni nazionali ed europee. Giuste le nuove date di entrata in vigore, coerente la scelta di mantenere gli attuali standard per i veicoli leggeri e quella di riportare i test di prova a banco per i veicoli pesanti, fondamentale il coordinamento della regolamentazione di freni e pneumatici con quella dell’UNECE. L'approccio pragmatico e razionale che l'Italia e gli altri Stati Membri hanno adottato nell'affrontare un dossier così importante per la filiera automotive europea fa riaffiorare la speranza che in Europa sia possibile discutere e decidere senza ideologie. In tal senso, al Governo italiano, e in particolare al MIMIT, va riconosciuta la tenacia di una leadership importante mantenuta in tutte le fasi negoziali sui temi prioritari per la nostra industria.
Il passo importante di oggi è parte essenziale di un percorso ancora complesso, perché nelle prossime settimane sarà il Parlamento europeo a dover esprimere a sua volta la posizione da portare nel negoziato finale”.
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