Una Lettera all’Europa. Ai suoi decisori politici, amministratori, cittadini. Alle ONG, ai protagonisti dei settori dell’energia, del software, del digitale. A inviarla è stato Luca de Meo, CEO di Renault Group e presidente di Acea. Obiettivo: far sentire la sua voce non certo per fare politica, ma per dare un contributo alle scelte sulla ‘politica giusta’ in vista delle prossime elezioni,
Il documento composto da 20 pagine fa un appello affinché l’Europa si mobiliti per realizzare con successo e in modo sinergico la transizione energetica dell’industria automobilistica. Un’industria di importanza vitale visto che occupa 13 milioni di persone (pari al 7% della forza lavoro totale) e genera 102 milioni di euro di saldo commerciale positivo tra il Continente e il resto del mondo. Non solo: a questo settore si deve il 17% della spesa totale in R&S. Il problema è che oggi sta affrontando una concorrenza sbilanciata: “Gli Stati Uniti incentivano, i cinesi pianificano, gli europei regolamentano”. Ogni anno nel Vecchio Continente vengono introdotti tra gli 8 e i 10 nuovi regolamenti,
Il CEO di Renault Group propone quindi dieci grandi progetti europei in ambiti strategici, che vanno ben oltre l’industria automobilistica. Eccoli:
1) PROMUOVERE AUTO PICCOLE EUROPEE A PREZZI ACCESSIBILI. Incoraggiare i progetti di cooperazione tra i costruttori per sviluppare e commercializzare auto e furgoni di piccole dimensioni a prezzi accessibili prodotti in Europa. Allo stesso tempo, incoraggiare i consumatori ad acquistare questi veicoli attraverso incentivi e vantaggi.
2) RIVOLUZIONARE LE CONSEGNE DELL’ULTIMO MIGLIO
Definire un quadro di riferimento per la creazione di nuove aziende europee specializzate in soluzioni elettrificate per le consegne urbane.
3) ACCELERARE IL RINNOVO DEL PARCO VEICOLI
Creare un sistema europeo per monitorare l’evoluzione del parco veicoli e delle sue emissioni. Dare vita a una sorta di Piano Marshall europeo per accelerare il rinnovo del parco auto e ridurre in tal modo drasticamente le emissioni di CO2.
4) SVILUPPARE L’INFRASTRUTTURA DI RICARICA PER VEICOLI ELETTRICI E LA TECNOLOGIA VEHICLE-TO-GRID (V2G)
Creare un piano generale per facilitare una più rapida creazione di punti di ricarica, implementare un quadro che assegni energia verde e a basso costo alla rete di ricarica, estendere la durata delle concessioni delle infrastrutture di ricarica per attrarre più operatori e fornire maggiore stabilità al sistema complessivo, incoraggiare lo sviluppo della tecnologia Vehicle-to-Grid definendo standard comuni per i progetti futuri.
5) RAGGIUNGERE LA SOVRANITÀ DI APPROVVIGIONAMENTO PER LE MATERIE PRIME CRITICHE
Creare un’organizzazione a livello europeo preposta a garantire il fabbisogno di materie prime sensibili, negoziando direttamente con i Paesi produttori. Questo approccio dovrebbe applicarsi anche alla trasformazione delle materie (idrometallurgia, riciclo).
6) AUMENTARE LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA NEI SEMICONDUTTORI
Fare un investimento strategico in R&S per consolidare la posizione di leadership europea (ASML) nel virtuale monopolio della tecnologia EUV (litografia ultravioletta estrema). L’obiettivo è soddisfare le esigenze di tutte le industrie, e in particolare del settore automobilistico.
7) STANDARDIZZARE IL "SOFTWARE-DEFINED VEHICLE" (SDV)
Creare le condizioni affinché le case automobilistiche possano progettare dei software-defined vehicle a prezzi ragionevoli, mettendo in comune alcuni sviluppi e definendo degli standard. Come in Cina, i componenti nascosti potrebbero essere condivisi da tutti i costruttori.
8) FAVORIRE L’EMERGERE DI UN CAMPIONE EUROPEO DEL METAVERSO INDUSTRIALE
Potrebbero essere avviate iniziative di cooperazione tra i costruttori e gli attori tecnologici con competenze nel cloud, nella realtà aumentata, nell’intelligenza artificiale, nell’Internet of Things e così via.
9) UNIFICARE IL RICICLO DELLE BATTERIE
Mettere in comune la gestione dei rifiuti delle batterie sviluppando la cooperazione tra partner industriali.
10) VALORIZZARE IL POTENZIALE DELL’IDROGENO
Adottare la neutralità tecnologica per l’idrogeno, e includere la mobilità leggera nei progetti. Sviluppare un piano generale che identifichi le aree più promettenti e coordini le azioni in tutta Europa.
“L’industria automobilistica europea – sottolinea de Meo nella sua lettera- può in breve tempo diventare la soluzione alle sfide del continente”.
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