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C’è spazio per tutte le tecnologie

“È una sorprendente forzatura istituzionale e regolamentare - ha sottolineato Artusi - invocare la Direttiva RED II (EU 2018/2001 - Renewable Energy Directive), che valuta le emissioni sull’intero ciclo di vita del prodotto (Life Cycle Assessment) per le applicazioni sui motori termici, poi ignorarla completamente per quelle sui motori a batteria e infine forzare la mano sugli e-fuels addirittura inasprendo ‘a consumo’”. 

 

La proposta della DG Clima sostanzialmente mira a modificare la relativa Direttiva ammettendo i carburanti sintetici per i motori termici ma solo se rinnovabili al 100%. Nello stesso tempo, però, la medesima commissione per i motori a batteria (BEV) continua a valutare solo le emissioni di climalteranti al terminale di scarico (TTW), dimenticando tutti gli impatti generati nel ciclo di vita di tali tecnologie, che consumano energia elettrica prodotta anche da fonti fossili e generano emissioni di CO2 nelle fasi di produzione, di distribuzione e di smaltimento dei pacchi-batterie.

 

“Dispiace constatare come alcune istituzioni europee - ha continuato il vicepresidente di Federauto, - dopo aver ragionato per anni e continuando a procedere solo in modo ideologico e semplicistico su come decarbonizzare i trasporti - puntando cioè esclusivamente sulla trazione elettrica e spacciandola per zero emission - continuino a perseguire questa strada per raggiungere l’obiettivo. Si tratta di una lampante contraddizione che dimostra come le politiche per la transizione ecologica siano state orientate ad arte da esigenze lobbistiche e pulsioni ideologiche anziché perseguire soluzioni razionali e per raggiungere l’ambita Neutralità Carbonica. Proprio tali contraddizioni, che emergono con solare evidenza nel momento in cui è in corso l’iter approvativo per regolare le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, inducono a chiedere con forza di cambiare spartito e di tornare a ragionare in termini razionali, considerando tutte le tecnologie in grado di dare un contributo effettivo alla decarbonizzazione nel Life Cycle Assessment dei prodotti - oltre che in modo sostenibile economicamente, socialmente e geo-politicamente - a cominciare da quei carburanti rinnovabili e biologici la cui esclusione dalle tecnologie ammesse per le procedure di correction factor per il calcolo delle emissioni di CO2, proprio alla luce della Direttiva RED II, non avrebbe alcuna ragion d’essere accettabile”.

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