Continua il braccio di ferro, solitario, tra l’Italia e la Commissione Europea sul futuro dei motori endotermici di auto e veicoli commerciali. Se la Germania si è sfilata dopo aver trovato un accordo sull'uso futuro degli e-fuel, la Penisola sta portando avanti la partita dei biocarburanti. ''Il governo - ha fatto sapere il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini - è determinato a proseguire nella strada del buonsenso a tutela dei posti di lavoro, dell’ambiente e delle attività produttive. È necessario che l'Europa apra anche ai biofuels''.

Ricordiamo che gli e-fuel sono carburanti sintetici. Il loro costo oggi è piuttosto elevato (si arriva a circa 10 euro al litro). Richiedono, infatti, alte temperature per essere prodotti e quindi un importante dispendio di energia. Di contro sono facili da stoccare, abbattono le emissioni di gas climalteranti e sono utilizzabili nei tradizionali motori endotermici.

I biofuel, invece, si ottengono da materie prime di origine agricola e scarti organici come le biomasse. Anche loro abbattono le emissioni di anidride carbonica e possono essere impiegati nei motori endotermici.

Sul tema è intervenuto anche Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto, con delega ai Trucks&Van che ha ribadito come per centrare l’obiettivo della decarbonizzazione sia essenziale percorrere la strada della neutralità tecnologica: “Il Consiglio UE non può accantonare i biocarburanti di fonte rinnovabile, i quali, ancor più degli e-fuels, assicurano un'impronta di carbonio completamente neutra. Fa bene quindi l’Italia ad insistere con la Commissione europea sulla necessità di un approccio technology neutral, chiedendo con forza di salvaguardare il futuro dei motori termici, utilizzando tutti i carburanti di fonte rinnovabile, sia sintetici che biologici”.