Un’organizzazione in grande stile quella scoperta i primi di maggio dalla Guardia di Finanza piemontese nel corso dell’operazione battezzata ‘Falso rotante’, che ha individuato a Torino ben due stabilimenti dove venivano prodotti autoricambi contraffatti, poi distribuiti attraverso un rodato network, fisico e on-line.
Lo riporta il quotidiano torinese la Stampa, il quale riferisce del sequestro di oltre 500mila parti false delle più note Case nazionali e internazionali (Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Citroen, Opel, Peugeot, Dacia, Skoda, Ford, Volkswagen, Toyota, Nissan, Renault, Seat, Iveco, Chevrolet), nonché di ventotto macchinari e quattrocentoquarantanove stampi, utilizzati su ben tredici linee produttive per la fabbricazione in maniera professionale degli autoricambi: soprattutto cerchioni, coprimozzo, stemmi, elementi ornamentali, parti per tuning e di carrozzeria.
Nel corso delle operazioni, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino hanno inoltre individuato un’area utilizzata da una delle imprese coinvolte, nei magazzini di una società di logistica - estranea ai fatti – dov’erano stati affittati spazi per oltre 700 metri quadrati, necessari a stoccare i ricambi contraffatti.
Il sequestro di questi ricambi falsi, pari a otto milioni di euro, viene dopo le numerose indagini svolte dalle Fiamme Gialle non solo nell’area torinese, ma anche in Lombardia, Toscana, Campania, Calabria, Puglia e Basilicata. Una ventina, al momento, i soggetti indagati.
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