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Auto meno inquinanti ma chi paga?

Per rendere più respirabile l’aria delle nostre città non basta limitare la circolazione, bisogna procedere velocemente alla sostituzione dei veicoli euro 0, 1 e 2, i più inquinanti. Lo ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, al festival di Green and Blue, ribadendo che è soprattutto nelle città, in particolare in quelle di maggiori dimensioni, che più si fanno sentire gli effetti dell'inquinamento da idrocarburi ed è da qui che deve, quindi, partire il contrasto ai cambiamenti climatici.

 “Visto che il 70% delle emissioni nocive viene dalle città dove vivono cinque italiani su sei - ha sottolineato - è da qui che bisogna cominciare ad affrontare in maniera sistematica ed energica il nodo dell'uscita dai combustibili fossili anche attraverso un cambiamento socio-culturale".

 

Oggi, stando agli ultimi dati Anfia, le auto Euro 0 in circolazione in Italia sono ancora oltre 3,5 milioni (il 9% del parco), le Euro 1 poco più di 870mila (2,2%) e le Euro 2 oltre 2,7 milioni (7%). Si tratta di veicoli che hanno oltre 23 anni. Non facile, però, procedere alla loro sostituzione. Dei 575 milioni di euro messi a disposizione del Governo per l’anno 2023 per l'acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1 ben 425 sono riservati a chi opta per modelli elettrici (190 milioni) o ibridi plug-in (235 milioni), che richiedono però un investimento spesso insostenibile per i possessori di vetture con oltre due decenni. Solo 150 milioni sono stati messi a disposizione dei modelli con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro, infatti già esauriti.  

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