Male anzi malissimo. Peggio di così non poteva andare. Ad agosto il mercato italiano dell’auto nuova lascia sul terreno il 13,4 per cento nei confronti dello stesso mese targato 2023. Una débâcle che significa 69.121 immatricolazioni attuali contro le quasi 80mila passate. Vero è che quest’anno c’era un giorno lavorativo in meno, ma ciò non basta a spiegare questa Caporetto, tra le cui cause annovera anche gli ecoincentivi ormai terminati, che hanno contribuito ad anticipare la domanda e in alcuni segmenti solo a gonfiarla temporaneamente in maniera artificiosa.

È il caso delle autovetture elettriche a batteria, che, dopo l’exploit d’inizio estate, calano del 36,1 per cento ad agosto quanto a immatricolato, attestando la propria quota su un misero 3,7 per cento nel mese. Un disastro anche le ibride plug-in, giù del 27,1 nel mese con appena solo il 3,5 per cento delle nuove immatricolazioni. Le vetture a benzina vedono il mercato di agosto in calo del 18,8 per cento, con quota di mercato del 28,2, mentre le diesel calano del 29 con una quota di 13,6 punti percentuali. In questa valle di lacrime solo le ibride non ricaricabili chiudono il mese appena concluso in terreno positivo, con un più 2,5 per cento: ormai rappresentano oltre il 40 per cento del nuovo immatricolato. Si ritorna infine al segno meno con le auto a gas (quasi tutte a Gpl), che perdono il 7,1 nel mese, ma rappresentano pur sempre il 10,5 per cento delle nuove targhe.