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A settembre l’auto frena

A settembre in Italia sono state immatricolate 121.666 auto con una flessione del 10,7% rispetto allo stesso mese 2023. Un calo pesante che segue quello a doppia cifra di agosto e che porta il consuntivo dei primi nove mesi dell’anno a 1.202.122 unità, +2,1% su gennaio-settembre 2023, ma meno 18,1% rispetto ai livelli pre-pandemia.

 

Cresce nel periodo la quota dei privati, dal 54,9% al 57%, così come le autoimmatricolazioni, dal 9,8% all’11,4% e il noleggio a breve termine, dal 4,8% al 6,1%. In flessione, invece, il noleggio a lungo termine (dal 24,7% al 20%). Praticamente stabile la quota di società ed enti.

Per quanto riguarda le alimentazioni, le ibride conquistano ulteriori quattro punti di quota con un 39,6%. Le auto a benzina arrivano a sfiorare il 30%. Deve, invece, fare i conti con un’ulteriore flessione il diesel, al 14,1% contro il 18,7% dello stesso periodo di un anno fa. Le elettriche e le ibride plug-in archiviano i primi nove mesi con un 4% e un 3,3% nonostante un’accelerazione delle immatricolazioni negli ultimi due mesi causa incentivi.

 

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presentato le linee guida della proposta italiana per una nuova politica industriale europea, che sarà poi formulata con gli altri paesi europei che ne condividono i contenuti. Per il settore automotive, il Governo italiano chiede che la Commissione Europea anticipi al 2025 la revisione delle modalità che dovrebbero condurre allo stop dei motori endotermici entro il 2035.

 

 “È fondamentale definire al più presto sia la strategia europea per il settore automotive nel suo complesso – ha commentato il Presidente di Unrae Michele Crisci - sia quella che il Governo italiano intende adottare per accompagnare la transizione con un piano di sostegno pluriennale, per dare certezze a consumatori e imprese nelle loro scelte di acquisto”.

 

Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, è andato oltre. “La scadenza del 2035 per lo stop al motore endotermico, con le relative ricadute – ha dichiarato all’Assemblea 2024 - va spostata al 2050 per ridare fiato all’economia europea e spazio per approfondire con pragmatismo e in modo razionale come risolvere il problema delle emissioni inquinanti”.

“L’elettrico a batteria – ha aggiunto Mauro Severi, Presidente Aica (Associazione Italiana Costruttori Autoattrezzature) - non è l’unico sistema: dobbiamo approfondire le problematiche della transizione energetica con maggior prospettiva e realismo, con un approccio di neutralità tecnologica”.

 

 

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