Maggio sul filo della parità per il mercato dell’auto del Vecchio Continente.
Per quel che riguarda il bilancio dei 28 Paesi UE, Malta esclusa, il mese chiude con una crescita dello 0,8%, e il cumulato del periodo gennaio-maggio si porta a +2,4%. Un maggio dunque nient’affatto eccitante che, dopo la concretezza di aprile a +9%, raccoglie i sintomi di pazienti assai diversi. Analizzando i 5 grandi mercati, da un lato c’è la Spagna, capace di chiudere maggio con un incremento del 7,2%, accompagnata da un redivivo Regno Unito al secondo risultato positivo consecutivo con un +3,4%. Sul versante opposto c’è la Germania in grado di erodere da sola tutto il vantaggio costruito da Spagna e Regno Unito, cui va aggiunto il brutto dato italiano (-2,8%). Nel mezzo, come ulteriore elemento per tracciare il profilo di un’Europa poco unita, la Francia che fa di maggio un mese amorfo e chiude a +0,15%. Quanto ai risultati conseguiti a maggio dai Gruppi, esclusa Psa, è Renault a fare meglio di tutti in termini percentuali (+6,5%), poi Jaguar Land Rover (+5,7%) e Toyota (+4,2%). Dando poi priorità ai volumi, sempre tra i Gruppi troviamo Volkswagen a 363mila auto, Psa (con Opel) a 227mila e poi Renault a 164mila. Fca chiude maggio proprio sulla sottile cresta della parità (+0,16%) sorretto da Jeep e Alfa Romeo, mentre Fiat perde, insieme con 0,7 punti di quota, l’11,1%.
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