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Progetti e dignità, il settore torna a schierarsi

Si è levato un bel vento, tra Roma e Verona, dove l’automobile si è data convegno. Vento di programmi. Programma è una bella parola: promette impegno.

Molto ce ne ha messo l’Unrae nel costruire la propria visione strategica della mobilità. Una visione indubbiamente lucida, sorretta da un ragionamento che, anche a prima vista, è di una logica disarmante. La natura non fa salti; l’industria (e i mercati) nemmeno, nonostante a volte le apparenze sembrano dire il contrario. L’evoluzione procede per gradi, insomma. L’industria dell’auto non si arrocca, non si chiude a riccio, tutt’altro. È disponibile al cambiamento, si è preparata. Sa e capisce. Questo è quello che ci è stato dimostrato a Verona. Insieme, in una sorta di prova generale, ci è stata mostrata l’ampia documentazione - creata anche con il contributo del Cnr e del Censis - che, facendo vera informazione, sostiene in modo solido e concreto l’impresa. Che non si annuncia semplice: per i rappresentanti delle Case estere il prossimo passo del progetto è far capire alle istituzioni italiane, ai decisori, la necessità di programmare anche (soprattutto) loro. Ma questo è il mare nel quale l’auto deve navigare in Italia. Lo sa, e anche a questo - a non mollare - si è preparata.

Un programma ha presentato Federauto, o meglio, come la definisce il fresco presidente De Stefani Cosentino, la “nuova Federauto” - e già questo è tutto un programma. Un piano di lavoro per i prossimi tre anni pieno di cose, ispirato dalla volontà di riportare i Concessionari a un ruolo attivo sulla scena del settore, del quale certamente sono attori protagonisti. Molto bisogna ricostruire, ci è stato detto, sia nei rapporti con l’intera filiera, sia in quelli con le istituzioni. Personalmente, ci ha colpito la volontà, apertamente dichiarata nel programma, di riequilibrare “il rapporto di posizione dominante” tra le Case e i Dealer. Nei giorni di Verona, curiosamente, alla domanda: cosa spinge un imprenditore a scegliere di fare il Concessionario?, ci siamo sentiti rispondere più di una volta dagli interpellati, tutti Concessionari: il fatto che è un fesso. Il programma della “nuova Federauto” oggi annuncia di volersi impegnare a cambiare quella risposta. Non fosse altro che per questo, merita un’apertura di credito.

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