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Obiettivo meno 30 per cento

8/11/2017 - Pubblicato dalla Commissione Europea il secondo pacchetto mobilità che include una proposta per gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 post-2021 per le autovetture e i veicoli commerciali. Una proposta che non convince pienamente Anfia.

L’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica ha accolto positivamente il fatto che i nuovi obiettivi siano collegati alla data del 2030, coerente con le tempistiche già definite dai Capi di Stato dell’UE per l’accordo sul Clima e l’Energia 2030, ma non ha gradito un target addizionale al 2025. "L’industria – si legge nel comunicato diffuso da Anfia – non ha tempo sufficiente per le modifiche tecniche e progettuali che si renderanno necessarie sia sulle vetture che sui veicoli commerciali leggeri, che hanno, inoltre, cicli di sviluppo e produzione più lunghi".

Il target di riduzione delle emissioni al 30% proposto dalla Commissione è inoltre ritenuto troppo oneroso e non prende in adeguata considerazione la bassa e frammentata penetrazione sul mercato europeo dei veicoli a propulsione alternativa che dovrebbero contribuire al raggiungimento del risultato. La filiera automotive italiana considera raggiungibile, a costi elevati ma accettabili, un target di riduzione del 20% per le autovetture.

La proposta costituisce il primo passo di un lungo percorso. Nei prossimi mesi, Anfia seguirà l'iter della proposta insieme ad Acea – l’Associazione europea dei Costruttori di autoveicoli – per garantire che i futuri obiettivi di riduzione della CO2 possano essere al tempo stesso ambiziosi e praticabili, prendendo in considerazione anche le possibili conseguenze per gli addetti della filiera automotive – 12,6 milioni in Europa e 1,16 milioni in Italia.

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