18/11/2016 – Il Dieselgate presenta il conto. E, come spesso accade, a farne le spese sono le fasce più deboli tra i lavoratori. Sì perché lo scandalo di cui sopra lascerà a casa ben 30 mila dipendenti del gruppo teutonico, 23 mila dei quali nella sola Germania e i restanti sparsi per il globo (Usa, Brasile e Argentina in primis): questo da qui al 2025. In un comunicato, Volkswagen si affretta comunque a specificare che tale riduzione sarà frutto solo di prepensionamenti, part-time e blocco del turnover.
Battezzato ‘Piano futuro’, è – secondo il numero uno di Vw Herbert Diess – “un grande passo in avanti, senza dubbio uno dei maggiori nella storia del Gruppo”. Concordato coi sindacati tedeschi, punta a ridurre di 3,7 miliardi di euro nel prossimo triennio i costi di gestione del colosso automotive, che però ne investirebbe 3,5 per la ristrutturazione dei siti industriali in patria e in ottica auto elettrica, connettività e digitalizzazione.
Settori dove Volkswagen AG arriva solo ora.
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