14/08/2016 - Esattamente ventotto anni fa oggi se ne andava, in punta di piedi, l’ingegner Enzo Ferrari, il ‘self made man’ più famoso della storia automobilistica. E, forse, non solo di quella.
Di lui si è scritto di tutto, celebrandolo in migliaia di libri e documentari. Perché la sua fu veramente una vita straordinaria, costellata però da grandissimi dispiaceri, fra tutti la morte prematura del figlio legittimo Dino – affetto da distrofia di Duchenne - e del suo più amato pilota, il canadese Gilles Villeneuve, da lui trattato alla stregua d’un figlio.
Dall’Auto Avio Costruzioni del 1939, primo nucleo di quella che sarebbe stata l’azienda del Cavallino rampante, ne è passata di acqua sotto i ponti, ma le Ferrari restano ancora oggi le automobili più conosciute e desiderate al mondo.
Questi giorni di vacanza potrebbero essere l’ideale per una capatina al Museo Casa Enzo Ferrari in quel di Modena (museomodena.ferrari.com/it), che racconta con le sue auto – ma non solo - la vita del Drake.
Un uomo che ebbe però sempre nel cuore la marca automobilistica dei suoi primi successi, l’Alfa Romeo, marchio che guidò fino alla fine dei suoi giorni, sotto forma di una 164, sua ultima automobile personale. Rossa, perché come ebbe spesso a dire, “chiedi a un bambino di disegnare una macchina, sicuramente la farà rossa’.
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