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Galeotto fu il meccanico

04/07/2016 - Si ampliano le iniziative atte a favorire il reinserimento sociale dei carcerati, trasformando le case circondariali da semplici istituti di pena a centri per la rieducazione di coloro i quali hanno sbagliato nel corso della propria vita e ora cercano una possibilità di riscatto.

Così, dopo il Catering Abc e il ristorante InGalera, il carcere milanese di Bollate ha da diciotto mesi puntato anche sull’insegnamento della nobile arte dell’autoriparazione per recuperare i detenuti. Sfruttando i pochi attrezzi già in loro possesso, ma grazie soprattutto alla donazione di alcune aziende specializzate, è stato possibile allestire dentro le mura sorvegliate una vera e propria autofficina – con tanto di ponte – per riparare e manutenere i veicoli della Polizia Penitenziaria.

Sei ore al giorno di lavoro (l’officina però è aperta ininterrottamente dalle 7:30 alle 18:30), cinque giorni su sette per un compenso di circa 500 euro al mese. Questa l’alternativa alla cella di – al momento - cinque italiani più due africani, tutti condannati per reati contro il patrimonio e sorvegliati a vista da cinque agenti con esperienze d’officina, che alla fine controllano il lavoro svolto.

L'officina dei carcerati consente di risparmiare addirittura il settanta per cento delle spese per riparazioni e tagliandi dei veicoli della Polizia Penitenziaria. Quindi un ottimo risultato, tanto che il capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, sta lavorando per esportare il modello fuori dalla Lombardia, verso Roma, Catania, e Sant'Angelo dei Lombardi (Av).

Il desiderio di chi amministra il carcere di Bollate è invece ora quello di realizzare anche una carrozzeria.

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Via Ungheria, 8

47921 Rimini - Italia

Tel. 0541-745878

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