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Altre grane per Vw in Usa

30/03/2016 – Senza fine i problemi del Gruppo Volkswagen negli Stati Uniti d’America in seguito al 'dieselgate'. Ora ci si è messa anche la Federal Trade Commission, l'agenzia indipendente del Governo Usa per la tutela dei consumatori. Che, secondo la quale, sarebbero stati frodati dal marchio tedesco, prodigo di pubblicità dove si mettevano in luce le caratteristiche 'eco friendly' dei diesel incriminati. Caratteristiche di rispetto ambientale che quei motori, prodotti a partire dal 2009, non avevano: gli inquinanti erano superiori di quaranta volte i limiti fissati.

Per questo, martedì scorso, la Commissione ha presentato un'istanza alla Corte Distrettuale di San Francisco (California), affermando che "i consumatori statunitensi hanno avuto danni per miliardi di dollari come conseguenza di questo inganno". Già a gennaio, il Dipartimento di Giustizia aveva perseguito Volkswagen per 46 miliardi di dollari e a oggi l'azienda tedesca è impegnata a gestire oltre cinquecento cause civili. Settimana scorsa, un giudice federale ha imposto a Volkswagen la data del 21 aprile come termine ultimo per presentare un concreto piano di rimedi al 'dieselgate'.

Dal canto suo, Volkswagen - attraverso la portavoce Jeannine Ginivan - ha ribadito di voler continuare a collaborare col Governo Usa per trovare una soluzione al problema delle emissioni. Soluzione che potrebbe contemplare sia degli incentivi in denaro, sia addirittura il riacquisto dei veicoli incriminati da parte del Gruppo tedesco. Uno dei punto nodali è però se lo Stato della California e l'Epa (Environmental Protection Agency) accetteranno una soluzione che porrà rimedio solo a una parte del danno causato, ossia agli acquirenti delle vetture.

Ok, e l'ambiente?

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