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Come cambia il dealer. Americano

20/01/2015 - A tutta birra le vendite di automobili negli Stati Uniti d'America, dove hanno raggiunto il livello più alto di sempre dal 2006. L'anno appena chiuso ha visto immatricolare oltre 16,5 milioni di vetture e per il 2015 si prevedono vendite per 17,1 milioni di unità. Alla faccia di Europa in generale e Italia in particolare, dove l'auto sembra piacere sempre a meno persone. Ma c'è un 'ma' in questo boom a stelle strisce. Nonostante, infatti, i numeri da capogiro, il numero dei concessionari auto yankee, dal 2007 a oggi - stando ai dati forniti dalla Nada, la National Automobile Dealers Association americana -, è sceso da 21.200 di allora a 17.665 di oggi. Il che è dovuto sia alla sparizione di alcune marche dal mercato (si pensi a Oldsmobile o Saturn), sia allo 'snellimento' delle strutture, spesso ottenuto accorpando alcuni uffici, ad esempio quelli di back-office. Ma un'altra tendenza è in atto. Per decenni, gli americani hanno acquistato automobili e camion presso concessionari indipendenti, radicati sul territorio e gestiti da famiglie che si tramandavano l'attività di padre in figlio. Oggi invece è il momento dei dealer-società, talvolta partecipati dalle Case costruttrici, che a una sola ragione sociale associano però più punti vendita sparsi spesso in differenti stati dell'unione e con accesso a un unico stock vetture. Il che spiega perché si vendano più auto, ma con meno concessionarie.

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