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Furbetti asiatici dell’automotive scoperti da GdF

22/07/2013 - Maxi evasione fiscale internazionale nel settore automotive scoperta dalla Guardia di Finanza torinese. Protagonista in negativo una multinazionale asiatica con sede sul nostro territorio, la quale 'mascherava' il reale valore delle transazioni tra questa e le altre società del gruppo. Dai controlli è risultato infatti che la sede italiana del Gruppo asiatico acquistava dalla propria controllante estera componenti automotive finiti, quali connettori, cavi, sensori e quadri elettrici, poi commercializzati in Italia a prezzi superiori del 15 per cento a quelli di mercato. Operando così un comportamento antieconomico per la società torinese, ma de facto conveniente per la controllante estera, che è riuscita così a trasferire 15 milioni di euro di profitti in paesi più convenienti dal punto di vista fiscale, localizzati soprattutto in Nord Africa ed Europa Orientale. In linguaggio finanziario, il fenomeno si chiama 'transfer pricing' e consiste nel ridurre il carico fiscale globale spostando i ricavi dove la tassazione è più bassa e i costi dove le aliquote d'imposta sono più alte, appunto come il nostro Paese. Una pratica, ça va sans dire, illecita.

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Tel. 0541-745878

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